Una galleria commerciale ancora non ben definita è nella
testa del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente. Costruita sotto la piazza
principale del centro storico della città, Piazza Duomo, l’opera verrebbe
finanziata attraverso un “project financing” (alcuni privati investirebbero 36
milioni di euro) e verrebbe realizzata scavando fino a 15 metri di profondità
ricavando due piani interrati.
Non piace a nessuno questa idea, non piace ai partiti di opposizione
come Appello per L’Aquila che in tutta fretta ha mobilitato una petizione per
far ritirare subito il progetto e che per il 5 Maggio ha indetto un incontro
pubblico in cui saranno presenti urbanisti nazionali, europei ed
internazionali. Non piace nemmeno a movimenti come quello del 5 Stelle, che
reputa pericoloso lo scavo così profondo in una zona in cui il terreno è stato
indebolito dal sisma. Ma questo progetto non piace nemmeno ai cittadini. Allora
che fare? Cosa pensare come modello per rivitalizzare il Centro Storico
dell’Aquila? A volte basta guardare e poi copiare. E
se proprio da qualche
parte si deve scavare allora non sia per un centro commerciale. L’idea potrebbe
arrivarci da un piccolo paese del Nord, Lainate, dove il 9 e 10 febbraio è
stato inaugurato “L’Ariston Lainate Urban Center”. Ma che cos’è? La struttura
dell’Urban Center si sviluppa per circa 200mq su quattro piani in cui si
possono trovare un piano con una caffetteria che nel nostro caso potrebbe
trasformarsi in caffè letterario, un piano dedicato interamente ai bambini
suddiviso per età, un piano in cui si trova una biblioteca tradizionale quindi
saggistica, romanzi più dvd ed un piano relax in cui è possibile guardare film,
leggere giornali ed ascoltare musica. L’Ariston Urban Center ideato in questo
paese di poco più di 25000 abitanti potrebbe essere una vera alternativa ai
centri commerciali proposti ed in più potrebbe rappresentare una risposta
concreta da poter dare alla richiesta di aggregazione che, dopo quattro anni lo
vediamo, lo sentiamo, lo leggiamo, si sta trasformando sempre più in patologia.
L’Urban Center Aquilano rappresenterebbe anche un modello di interazione tra
diverse generazioni, vi si può leggere giornali,un nonno piuttosto che un
genitore potranno leggere delle favole ai loro nipoti o figli in questi
ambienti oppure i nipoti potranno far ascoltare le loro canzoni ai loro nonni e
così via. E’ giusto che all’Aquila si cerchi sempre di fare qualcosa di diverso
anche perché la situazione lo permette, lo pretende, (il isma che assieme a
negligenze, imprudenze ed imperizie umane, il 6 Aprile 2009 fece 309 morti, ha
dato anche l’occasione di realizzare qualcosa che sia un modello per altri), ma
è anche vero, che a volte basta vedere, osservare, per poi copiare; e perché
no, oltre ad una Città ricostruita anche questa proposta potrebbe essere una
valida dedica ai 309 che non ci sono più.
Per conoscere L'Urban Center di Lainate andate sul gruppo Facebook
lorenzo p.
lorenzo.petrilli@libero.it
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