Versione inglese su: http://polipoinvestigativoen.wordpress.com/
Secondo Freedom House, l’Italia è una nazione in cui la libertà di stampa non è quella che ci si aspetta da una moderna democrazia. Questa infatti, nella “TABLE OF GLOBAL PRESS FREEDOM RANKINGS 2010”, viene posizionata al SETTANTADUESIMO posto su CENTONOVANTASEI. Prima della Bulgaria e dopo India, Hong Kong e Benin. L’Italia viene considerata una nazione parzialmente libera dal punto di vista della libertà di stampa.
Freedom House Liberta' Stampa Mondo (Italy) Ma dal punto di vista di un ragazzo che vive in Italia, c’è abbastanza libertà di informazione in questo stato?
INFORMAZIONE, POLITICA E GIUSTIZIA- Sicuramente, questo è un rapporto che fa molto discutere.
Il punto che più infiamma le polemiche, è la proprietà televisiva e giornalistica del primo ministro italiano Silvio Berlusconi.
Essa, rappresenta una vasta porzione di tutta l’informazione nazionale e dal momento che il 70 % degli italiani si informa tramite la televisione, questo diventa un serio problema in quanto non è presente un’informazione che informa ma un’informazione che disinforma su diversi punti.
Nell’ultimo periodo, ci sono stati a detta di molti attacchi a detta di chi fa le leggi miglioramenti, al diritto di informare. Uno su tutti il ddl (disegno di legge) sulle intercettazioni, che tra le tante cose, impedisce ai giornalisti di pubblicare il testo delle intercettazioni telefoniche contenute nei dossier processuali. Il disegno di legge è stato per ora accantonato tramite il muro di un’opposizione che rigetta l’autoritarismo di queste proposte.

Un altro caso è quello denominato “caso Boffo”. Dino Boffo, direttore de l’AVVENIRE (quotidiano della CEI) mise in discussione la moralità del governo Berlusconi. Nel 2010 venne attaccato dal giornale della famiglia Berlusconi “IL GIORNALE”, che infangò la sua reputazione, fino a fargli perdere la direzione del quotidiano. Alla fine, le prove presentate dal quotidiano del premier ed in particolare da VITTORIO FELTRI vennero giudicate false anche dallo stesso Feltri; Dino Boffo fu comunque tolto di mezzo.

Sul fronte di internet, nuova frontiera dell’informazione, sono state sollevate polemiche per il ‘DECRETO ROMANI’. Oltre che dai partiti di opposizione al governo BERLUSCONI, anche dall’ Unione Europea e dall’ambasciata americana in Italia che, come si apprende da fonte wikileaks, in un dispaccio del 3 febbraio 2010 afferma :"Berlusconi e Mediaset hanno usato il potere (per favorire i propri interessi)”, e ancora che “La legge sembra scritta per dare al governo il potere di censurare o bloccare qualsiasi contenuto di Internet se il governo lo ritiene diffamatorio o che alimenti attività criminali. Il decreto offrirebbe le basi per intraprendere azioni legali contro le organizzazioni di mezzi di comunicazione che dovessero entrare in competizione politica o commerciale contro membri del governo”.
Grazie ad uno scambio di articoli tra diverse esperienze, culture, nazionalità, riusciremo a conoscere i vari contesti in cui ogni ragazzo vive. Il villaggio globale comporta sapere cosa accade nella vita di altri ragazzi e le storie che essi vivono, comporta la presa di coscienza nei confronti delle problematiche altrui che nel contesto di globalizzazione, sono le problematiche di tutti. Come abbiamo visto, i tentativi di ridurre l’informazione ci sono, noi abbiamo l’opportunità di far viaggiare le notizie più veloce di questi tentativi.
L’informazione facciamola insieme. Partecipiamo!
lorenzo p.
FONTI:
• CURRENT- CITIZEN BERLUSCONI-
• CORRIERE DELLA SERA- SENTENZA CIR-FININVEST
• CURRENT- AFFAIRE MONDADORI
• BUSINESSWEEK
• CORRIERE-STOP.ANNOZERO
• BERLUSCONI.CHIUDETE.ANNOZERO
• REPORT
• MILENA.GABANELLI-COSTI.CAUSE.IN.CORSO
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