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06/10/11

Amanda Knox è libera: la reazione dell’opinione pubblica inglese.

Sulla Cresta dell'Onda torna sul Polipo. Lo fa grazie alla corrispondente da Londra Carolina che, appena trasferitasi a Londra per studiare giornalismo, ci racconta come l'opinione pubblica inglese ha vissuto la recente sentenza che ha concesso la libertà ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Carolina é anche autrice del blog in inglese "WHAT'S GREAT ABOUT ITALY" e del blog "LONDON'S CALLING: LONDRA CHIAMA".

“So, what’s news today?” , ha chiesto, come di routine, la mia insegnante di giornalismo alla City University di Londra. Tutti abbiamo risposto: “Amanda Knox è stata liberata”.
Il caso Kercher ha goduto di una forte copertura mediatica: come hanno suggerito i miei insegnanti, con due belle ragazze provenienti da due dei paesi più ricchi e più avidi di notizie del mondo, il successo è assicurato. “Forza allora, alzate le mani: lo ha fatto?”,ha continuato la mia professoressa. Un gran numero di mani alzate. “Non lo ha fatto?”. Un timido gruppo di mani si alza. Molti indecisi non le alzano neanche.
La notizia della liberazione di Amanda Knox ha sconvolto l’opinione pubblica inglese:una sentenza così diversa dal primo verdetto non se l’aspettava nessuno.
Foto di Carolina Are
I dubbi sull’innocenza di Amanda sono tanti, quasi quanto quelli sul giusto operato della polizia italiana. “Chi è italiano qui dentro?”, ha chiesto un mio professore. Alla mia alzata di mano, la prima cosa che mi ha chiesto è stata: “Credi che la polizia italiana abbia delle responsabilità in questa vicenda?”.
E’ impossibile dare una risposta certa, ma il senso d’ingiustizia che percepisci quando parli con le persone è palpabile. Senti aleggiare qualcosa che non va, la consapevolezza che tutto non stia filando liscio.
“Mi fa davvero male pensare alla sua famiglia.E molti dettagli sono così strani che è impossibile credere pienamente alla sua innocenza”, mi ha detto una mia amica.  “Già, e poi perché ha cambiato la sua versione così tante volte?”, ha continuato un mio compagno di corso.
La figura mediatica di Amanda Knox sembra irritare moltissimo gli inglesi. Se alcuni giornali hanno titolato “Una Amanda in lacrime lascia il carcere” altri hanno preferito parlare di una “Beaming Amanda”, una Amanda sorridente, splendente: tutti prevedono che diventerà una celebrità. Il proprietario dell’edicola dove ho comprato il giornale oggi mi ha detto: “La cosa più ingiusta è che adesso lei tornerà in America e farà un sacco di soldi, mentre alla sorella, alla madre di Meredith non andrà proprio niente”.
I giornali inglesi oggi speculano su quanto Amanda guadagnerà, mentre i tabloid parlano di una “Foxy Knoxy” (Knox la volpina, soprannome nato dalle sue capacità seduttive) tormentata dal fantasma dell’amica morta.

Foto di Carolina Are
“Give our girl justice too”, “Fate giustizia anche per la nostra ragazza”, titolava mercoledì mattina il Daily Mail. Il quotidiano inglese utilizza un tono molto ironico per illustrare l’operato della polizia. La nostra unità scientifica è considerata molto superficiale ed obsoleta.
Nel chiedere cosa sentissero dopo la notizia del rilascio, ho trovato due tipi di persone: gli informati e i disinteressati. Se tutti gli informati con cui ho parlato sembravano convinti della colpevolezza della Knox e si dicevano scettici riguardo al verdetto, i disinteressati non sapevano neanche chi la ragazza fosse. Non ho percepito ostilità nei confronti dell’Italia o del nostro sistema giudiziario: ho soltanto sentito analisi critiche e obiettive (che noi dovremmo fare più spesso) o piatto disinteresse.
Quello che è certo è che la cronaca di questo evento non finirà qui: i giornali Inglesi, forse i più taglienti e letti del mondo, non si lasceranno scappare una storia del genere. Il dramma della morte di una ragazza, una bella sospettata, un mistero praticamente irrisolto: gli elementi sono ancora tutti qui per suscitare interesse nei lettori.
                                                                  dalla nostra inviata Carolina Are

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1 commento:

  1. Hanno pienamente ragione. La nostra polizia scientifica inquina sempre le scene dei crimini!
    Ne abbiamo esempi plurimi, da questo di Meredith a quello della Franzoni, fino ad arrivare a Sarah Scazzi.
    Ho capito che forse nei corsi non li preparano...ma ragionare con la propria testa ed utilizzare un po' di logica, anche coi metodi obsoleti che son costretti ad adottare, non farebbe poi così tanto male.
    Se se ne accorgono anche persone che di investigazioni del genere non capiscono una mazza, vuol dire che qualcosa di sbagliato c'è!

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