
Come tanti ragazzi universitari, cercando un lavoretto qua e
la, andò a fare il cameriere in un ristorante aquilano. Dopo qualche mese però,
decise di andare via. Sia perché era stanco delle continue alzate di voce senza
motivi validi da parte del proprietario nei suoi confronti, sia perché si
verificava sempre un fatto paradossale; nonostante lavorasse in nero, almeno un giorno
a settimana andavano a mangiare in quel ristorante gli Allievi della Scuola
della Guardia di Finanza.
Dopo questa denuncia ne è arrivata un’altra, forse ancora
più grave. Ci ha scritto Matteo (nome di fantasia),un altro studente universitario, sottolineando come avesse
capito di quale ristorante si trattasse in quanto ci lavorò lui per due mesi.
Anche
Matteo, come il ragazzo precedente, ad un certo punto dovette andare via perché,
come ci conferma, “…era una cosa regolare che, nonostante il titolare mi
pagasse in nero, i finanzieri venissero a mangiare al ristorante e per giunta
una volta ci fecero anche una festa, venivano allievi, marescialli, sia uomini
che donne…”.
La goccia che fece traboccare il vaso però, non fù tanto l’essere assunto in nero; infatti
il proprietario del ristorante, come ci
scrive “…era un arrogante di primissima categoria che ci chiamava una volta si
e l’altra pure “pisciaturi”. Fù così che all’ennesimo “pisciaturo” (i pisciaturi
sono quei vasi da notte che un tempo si mettevano sotto il letto per poi fare i
propri bisogni), decise di rinunciare a quel poco che riusciva a mettersi in
tasca, a favore di una dignità che troppo spesso, viene calpestata da persone
che pensano possano fare tutto ciò che vogliono.
Ancora una volta abbiamo aperto una piccola finestra nell’universo
dell’Aquila, che sempre di più, rappresenta uno specchio dell’intera Nazione
fatta di, come dice una famosissima canzone “buoni o cattivi”. Speriamo che
tante piccole finestre aperte, possano servire per risolvere tante problematiche.
lorenzo p.
lorenzo.petrilli@libero.it
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