L’ era digitale prende il sopravvento su una carta stampata che non sta al passo con il delitto.
Riporta Saverio Fortunato in uno dei suoi scritti che la società moderna sta vivendo una transizione dall’era industriale all’era digitale. E, che nell’era digitale l’”apparire” prende il posto dell’”avere”. Accade così, ‘che in ogni delitto o crimine, che suscita terrore ed angoscia nella massa degli “spettatori solitari”, i mass media si precipitano sul caso’…..e ancora; ‘la spettacolarizzazione della giustizia, sotto i riflettori del cinema della vita, ha inizio’.
Sono di questi ultimi giorni, le vicende investigative di Sarah Scazzi. Verrebbe da pensare, che la spettacolarizzazione anche in questo caso, ha avuto inizio e, molto probabilmente, non avrà fine almeno fino all’avvento di un altro caso di pari suscettibilità individuale e quindi sociale.
Tuttavia, in questo caso, l’era digitale (in riferimento a mass-media televisivi o interattivi), ha fatto un passo in avanti rispetto all’era industriale (in riferimento alla carta stampata).
In ogni precedente caso, i mass-media hanno cominciato a coccolare, inseguire, alimentare il mito o a distruggerlo, solo dopo svolte criminali o investigative; questo, invece, è un caso in cui è stata espressa indirettamente la paternità dei fatti accaduti da parte della tv.
Infatti, la svolta investigativa di questa vicenda, è stata appresa in una diretta televisiva, a cui partecipavano protagonisti importanti della storia, proprio nel luogo in cui il delitto venne commesso. Questa, è una vicenda che immerge ancora di più la nostra società, in un’era dove la digitalizzazione dell’informazione, della disinformazione e delle emozioni fa da padrona.
lorenzo p.
Per approfondimenti:
IL PUBBLICO DELLA GIUSTIZIA-SPETTACOLO
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