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19/12/12

UN ENNESIMO NATALE RICCO DI SPERANZE E DELUSIONI, TUTTO NORMALE SE NON FOSSE CHE STIAMO PARLANDO DELL’AQUILA

Foto di Anna Pacifica Colasacco 
Anno dopo anno all’Aquila si è sperato sempre in un Natale migliore. Dopo il Sisma del 6 Aprile 2009 la speranza nel “prossimo anno”, quello buono, è stata l’unica cosa che ha affievolito la rabbia, le angosce, le paure di un’intera città. Ed adesso come allora ci siamo, l’ennesimo Natale è arrivato e con lui arrivano nuove speranze e nuove preoccupazioni, diventate in questi ultimi tempi sempre più realtà. All’Aquila quello che è venuto più a mancare dopo il Sisma è stata la capacità di tenere unite relazioni sociali e territorio. In termini di abitazioni ed in termini di attività commerciali. Ebbene, proprio queste ultime sono state da subito “sballottate” da una parte all’altra, fino a trovarsi nella situazione attuale. Una parte di attività, negozi e quant’altro, sparsi tra il zona centro storico e zona Viale della Croce Rossa e quant’altro; altri invece hanno avuto l’opportunità di unirsi alla grande famiglia del centro commerciale. Una scelta questa sempre criticata da molti secondo la tesi del “il centro commerciale non Piazza Duomo”. Ma come sarà questo Natale per le attività della “zona centro” e per quelle inserite nella grande famiglia del centro commerciale? Per quanto riguarda le prime, queste sono per lo più composte da bar, pub e locali e, benché la loro situazione sia quella che è descritta bene dal proprietario di una di queste, “mi tolgo il pane di bocca per far lavorare questa ragazza, che mi aiuta da molto tempo”, tutto sommato il viavai studentesco e non studentesco dei giorni precedenti al Natale fa ben sperare. Quando però si chiede se quella zona, quelle zone , possono essere considerate luoghi di aggregazione, allora il sussulto va subito nella zona centro commerciale, diventato ormai il luogo di incontro e ritrovo per eccellenza, in cui si prevedono i maggiori guadagni da parte delle attività al suo interno. Insomma, L’Aquila e le sue attività commerciali come per gli scorsi anni si ritrovano a dover fare i conti con un altro Natale pieno di speranze per il futuro e delusioni per il non fatto dalla politica. Qualcuno dice che il prossimo Natale sarà meglio del precedente, altri, partendo da face book si esprimono in modo diverso, “Buon Natale un C***o”.

                                                                                                                                                 Lorenzo Petrilli
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