All’Aquila grande calo
di vendite dopo il Sisma del 2009
Centro storico: foto di Anna Pacifica Colasacco |
Sono sempre più in difficoltà le attività commerciali che
dopo il sisma del 6 Aprile 2009 hanno di fatto visto il trasferimento del
centro dell’Aquila, in termini di attività e persone, nei centri commerciali.
Ad entrare in uno di questi non si respira aria natalizia, non
fosse per gli addobbi delle vetrine, non molto sfarzosi, e quelle classiche
canzoncine che si spargono in tutto il complesso. Che tu vada ad acquistare un
capo di abbigliamento piuttosto che un telefonino o altro, niente sembra essere
tornato al suo posto, quello giusto, dopo il disastro.
Subito dopo il Sisma, ci dice il proprietario della
Benetton, “abbiamo avuto un flusso positivo di persone e vendite ma per questo
Natale, come per i natali precedenti, il calo é notevole”; molto probabilmente
l’aumento delle vendite era dovuto al fatto che tante persone in quel brutto
periodo, non avevano nemmeno i vestiti.
A questo punto ci vengono dei dubbi. Ma dopo il Sisma c’è
stato davvero questo aumento di vendite oppure questo è solo un caso? E questo
Natale sarà in calo per tutti? Decidiamo allora di continuare ad intervistare
qualche attività e questa volta scegliamo un ramo totalmente diverso, la lettura.
Come il precedente anche la proprietaria della libreria Nuova Editrice (l’unica
disponibile subito dopo il Sisma), ci conferma che anche per quel ramo subito
dopo il 6 Aprile ci fù un importante incremento di vendite, anche questo però
con il passare del tempo è venuto meno fino ad arrivare a questo Natale che si
prevede si, migliore rispetto a quello degli anni 2010 e 2011 ma comunque in
calo. Ancora una volta, quindi, riceviamo delle conferme rispetto ad un aumento
di vendite nel 2009 ed una drastica diminuzione per gli anni successivi.
Dopo questa ennesima intervista cominciamo a comprendere qualcosa
in più: in primo luogo il centro commerciale é diventato, dopo quell’evento, il
sostituto di un centro storico; in secondo luogo questo Natale si preannuncia
molto difficile per tante delle attività commerciali.
Le persone si sono da
subito riunite nel centro commerciale; all’inizio per necessità, per acquistare
beni persi, e questo spiegherebbe il grande flusso di persone e vendite
descritte dagli intervistati. Successivamente, lo stesso centro commerciale è
diventato esclusivamente il punto di incontro prediletto in quanto unico.
Infatti, andando su e giù, tra vetrine e negozi, notiamo subito come il centro commerciale
sia pieno di persone ma vediamo anche che poche sono nei negozi.
Tanto per la cronoca, tra tutte le attività intervistate
l’unica che non ha subito variazioni e che è sempre andata bene è quella della
telefonia.
Dirigendoci verso
l’uscita decidiamo infine di chiedere ad alcuni ragazzi cosa pensassero del
Centro Commerciale e ci viene detto “in Centro non c’è niente, qua incontriamo
molte persone ed abbiamo tutto a disposizione” ed altri sulla trentina ci
dicono “il pomeriggio di solito stiamo qua ma non sempre, di sicuro la sera ci
piace girare tra i locali lungo la Croce Rossa ed in Centro”.
E lungo la Croce
Rossa cosa succede? Aria totalmente diversa. Si respira la stessa aria che si
sente tutti gli altri giorni, facendo tappa in qualche locale le risposte che
ci vengono date alle stesse domande rivolte nel centro commerciale sono quasi
di rassegnazione, le cose non vanno molto bene, il flusso di persone non è
ottimale, soprattutto perché non ci sono parcheggi. Ma comunque tutti i gestori
di quei locali non si arrendono e la prendono spesso con un sorriso, sicuri che
comunque sia la sera quel viavai di ragazzi universitari e non, è sempre
garantito. Un ennesimo anno insomma, che l’Aquila cerca di tornare a volare
volare, ma che invece cade sempre più giù.
lorenzo p.
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