Sono Lorenzo Petrilli. Ho vissuto due esperienze dirette nel
campo di quello che da oggi chiameremo “Sistema collaudato dello Sfruttamento
Giornalistico dei ragazzi”.
LE ESPERIENZE
La prima collaborando con il quotidiano on-line “L’ImprontaL’Aquila”. Qui troverete la vicenda più nel dettaglio ma per chi non avesse
tempo per leggerlo, riassumo brevemente. Presi tramite email i primi contatti
con Luisa Stifani, responsabile di questo Quotidiano e dopo aver fatto una
buona impressione in un faccia a faccia, fui preso per un periodo di prova.
Prima di entrare nel pieno di quella che io pensavo fosse
una grande esperienza, mi chiesero di firmare un modulo di adesione
all’Associazione Culturale di cui L’Impronta fa parte. La mia esperienza durò
per circa due mesi e mezzo; cioè fino a quando mi accorsi che quell’adesione
all’Associazione Culturale, mi inquadrava di fatto come Volontario nella
Redazione. Nonostante le promesse del tipo “stiamo aspettando i finanziamenti”,
non avrei mai visto un contratto regolare di lavoro. E se a qualcuno fosse
venuto in mente di fare luce sulla mia situazione contrattuale, sarei risultato
di fatto un volontario. Ovviamente, sono stati due mesi e mezzo in cui ho
scritto articoli e ripreso e montato video sempre pubblicati.
La seconda esperienza in cui sono finito nel Sistema
collaudato di Sfruttamento Giornalistico dei ragazzi, l’ho avuta invece con
AquilaTv Televisione Web. Per chi volesse l’intera vicenda la troverete qui, ma
per i più pigri riassumo. Come al solito presi i primi contatti tramite email.
Dopo aver fatto buona impressione attraverso il mio curriculum, ottenni anche
qui un periodo di prova.
La particolarità di questa esperienza stava nel fatto che
non vidi mai il direttore responsabile di persona; tale Giancarlo De Risio. Bensì,
egli mi chiedeva tramite una telefonata, di seguire una conferenza stampa
piuttosto che un’altra. La potremmo definire commissione a chiamata. Questa mia
brutta esperienza durò per meno di un mese (volli abbreviare la mia sofferenza
memore della precedente). Ovviamente, come nel primo caso, sto parlando di
articoli sempre pubblicati e non cestinati.
All’Aquila c’è il Sistema collaudato di Sfruttamento dei
ragazzi che vogliono imparare il mestiere del giornalista.
Come risolvere questa illegalità?
La città ha un’occasione importante: deve purtroppo essere
ricostruita (a causa dell’evento naturale e di negligenze, imprudenze ed
imperizie umane) e questo lo si può fare creando modelli di ricostruzione nei
vari settori, i quali possano diventare metodi da poter esportare anche al di
fuori dell’Aquila.
Questa è un'illegalità
Nazionale e non solo locale; ma si può partire dall’Aquila per
risolverla.
In tre fasi:
1) Ordine
dei Giornalisti d’Abruzzo ed Ordine Nazionale dei Giornalisti devono
sollecitare attraverso qualunque mezzo, le realtà chiamiamole giornalistiche, affinché
queste versino le somme dovute ai collaboratori sfruttati in passato e nel
presente.
2) Non
basta il versamento dei compensi dovuti. Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo ed
Ordine Nazionale dei Giornalisti potrebbero instaurare rapporti con la Guardia di Finanza
dell’Aquila. Occorre investigare sui finanziamenti concessi soprattutto ad
Associazioni Culturali che al loro interno hanno realtà giornalistiche; ma
anche quelli concessi a semplici quotidiani on-line; bisogna capire quanti
soldi ricevono, da chi arrivano (molte volte nascono testate on-line il cui
unico scopo è quello di andare alle conferenze stampa indette da quella o
quell’altra parte politica, strano vero?) ed infine bisogna capire come questi
finanziamenti vengono utilizzati.
3) Le
due azioni precedenti forse servono a rallentare lo sfruttamento, ma non lo
eliminano. Occorre l’apertura di un tavolo di lavoro (poco teorico e molto
pratico) tra: Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Ordine Nazionale dei
Giornalisti, Associazioni di Categoria, Sindacati, Guardia di Finanza e
Politica. Dopo che le realtà giornalistiche hanno usufruito del Sistema collaudato
di Sfruttamento, è giusto che paghino penalmente e/o pecuniariamente il dovuto.
Poi però, gli deve venir concesso di entrare nel circolo della legalità. Forse
attraverso la creazione di un sistema, per cui i ragazzi possono essere
regolarizzati attraverso forme che permettano di pagare meno tasse rispetto al
normale. In questo modo i ragazzi verrebbero regolarmente contrattualizzati e
farebbero il loro percorso, mentre le realtà giornalistiche entrerebbero nel
circuito della legalità.
IL MODELLO
Questa idea può essere giusta o sbagliata, ma quel che è
sicuro è che l’Aquila ha un’occasione importante. Deve essere ricostruita.
Allora, partiamo dalla risoluzione del problema del “Sistema collaudato di
Sfruttamento dei ragazzi nel Giornalismo” per creare un modello.
Un modello nuovo e positivo, che potrebbe essere utile anche
al di fuori dell’Aquila per contrastare questo fenomeno.
Io ci ho messo il mio Nome e Cognome. Ci ho messo nomi e cognomi di chi contro
di me ha utilizzato questo Sistema (che viene attuato quasi con spontaneità e
naturalezza come se fosse normale). Ho fatto i nomi di chi secondo me potrebbe
creare un modello da poter esportare anche all’esterno. Proviamoci.lorenzo p.
lorenzo.petrilli@libero.it
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